Il Nuovo Corriere
Durante il Ventennio fascista il Corriere della sera continua le sue pubblicazioni.
In seguito all’armistizio, all’occupazione tedesca e all’instaurazione della Repubblica sociale italiana, i nazifascisti impongono alla direzione del quotidiano Ermanno Amicucci, che dal 24 giugno al 18 luglio 1944 fa uscire una serie di articoli intitolati Storia di un anno. Tra gli autori di questi testi c’è anche Benito Mussolini.
Il giornale è evidentemente schiacciato sulla propaganda a favore dei fascisti e dei nazisti. Parallelamente però, alcuni ex giornalisti (in particolare Gaetano Afeltra) lavorano per la costituzione in clandestinità de Il Nuovo Corriere. Il 7 agosto 1944, in una riunione segreta nella chiesa dei santi Nereo e Achilleo in viale Argonne, Mario Borsa viene scelto come nuovo direttore. All’incontro partecipa anche Ferruccio Parri, che al Corriere ha lavorato negli anni ’20.
Il giorno dopo l’insurrezione del 25 aprile, mentre ancora si combatte per le strade e gli esiti non sono del tutto certi, alle 11 del mattino Il Nuovo Corriere appare nelle vie di Milano.
Quello del 26 è tuttavia l’unico numero del giornale a uscire per quasi un mese. Proprio per il ruolo avuto durante l’occupazione nazista e la RSI, il Comitato di liberazione nazionale (CLN) impone il fermo delle rotative fino al 21 maggio.
Leggi le prime pagine
26 aprile 1945
Riscossa
letto da Antonella Morassutti
Cronaca di ore memorabili
letto da Antonella Morassutti
Le testate sono conservate presso l’emeroteca dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri
Voci dalle prime pagine
Riscossa
Cronaca di ore memorabili
Avanti!
Italia Libera
La Libertà
Il Nuovo Corriere
Il Popolo
L’Unità
Percorso cronologico 26 aprile – 9 maggio 1945