La sezione anticipa, senza svelarlo completamente ciò che ascolterete in mostra.
Voci contiene due radio-racconti a base documentaria, inerenti aspetti poco noti della nostra Resistenza. Questa volta abbiamo pensato di utilizzare gli archivi – di solito impiegati in poderosi apparati critici – per costruire opere di finzione e reportages di taglio storico.
Gli amici che ci hanno dato una mano raccontano, con modalità diverse, vicende ed episodi reali.
Abbiamo una playlist giunta direttamente dall’aprile 1945 ed una raccolta di esibizioni canore di Mario De Micheli a tema resistenziale.
Infine, una riflessione sui significati che abbiamo dato a “Bella ciao” negli ultimi 75 anni, dalle montagne di allora fino ai balconi di casa nostra.
ogni casa d’Italia – 1
Un podcast di Mauro Pescio e Andrea Borgnino
drammaturgia, voce, Mauro Pescio, chitarra Stefano Malatesta
regia Andrea Borgnino
Vai alla puntata 2
Percorsi sonori
Parla, il nemico ti ascolta
Radio-racconto sulle intercettazioni dei partigiani ai comandi nazi-fascisti
di Danilo De Biasio, Elisabetta Ranieri, Elisabetta Vergani
durata: 19′:00”
Il podcast richiama un evento poco noto – probabilmente unico nella Resistenza europea. A Milano il Servizio informazioni del Corpo Volontari della Libertà, grazie al Cln della Stipel, mise in piedi un centro di intercettazioni telefoniche degli apparecchi nemici. I brogliacci con le trascrizioni delle intercettazioni sono conservati presso l’Istituto Parri. La giovane Kitta Steiner – nome di battaglia Carla – trascorse mesi chiusa in casa ad intercettare per 15 ore al giorno le conversazioni dei comandi nazifascisti che passavano dalla centrale telefonica di Città Studi. Grazie a lei giunsero al controspionaggio partigiano informazioni utili a prevenire arresti, organizzare azioni, individuare spie. Dagli appunti di Carla, ripresi nel racconto, affiorano tratti specifici del regime ormai quasi sconfitto: l’arbitrarietà delle requisizioni, la volgare lascivia degli ufficiali, la paura dei bombardamenti, la scarsità di materie prime, le lotte intestine tra apparati, i soprusi contro la popolazione. Il 25 aprile, mentre il mondo crolla e l’insurrezione ha il sopravvento, Kitta decide di intervenire direttamente in una conversazione…
PER APPROFONDIRE:
• I brogliacci con le trascrizioni delle intercettazioni sono conservati presso l’Istituto nazionale Ferruccio Parri, nel fondo Corpo volontari della libertà, busta 22, fascicolo 32. Il fondo CVL è stato interamente digitalizzato grazie ad una collaborazione con Regione Lombardia per la realizzazione della Digital library lombarda. Chi ne avesse voglia può consultare le scansioni delle carte, ricostruendo il corretto ordine degli eventi, utilizzando il link.
NB: il file è lungo, le trascrizioni del Comando piazza di Milano partono dalla scansione n. 1035.
• Franco Fucci, in “Spie per la libertà” (Mursia, 1983), racconta il contesto e illustra le modalità, anche tecniche, con cui fu messo in piedi il servizio.
• Notizie sull’attività di Kitta Steiner appaiono sin dall’immediato dopoguerra. Un trafiletto del Corriere della sera dal titolo “Processo alla Muti”, di venerdì 11 aprile 1947 riporta alcuni brani della sua testimonianza . Prima di Fucci – che sceglie di non svelare l’identità di Carla – dell’attività di Kitta si scrive in “Volontarie della libertà” (Mazzotta, 1981). L’Istituto Parri conserva anche un piccolo fondo archivistico contenente lettere di Kitta (inventario)
• Quanto alle attività di Alfredo Pizzoni, presidente del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia, si può consultare l’inventario del suo archivio.
Pizzoni fu anche presidente del Credito Italiano, come descrive un suo articolo sul finanziamento della Resistenza, edito dal “Movimento di liberazione in Italia”
Indirizzo: ogni casa d’Italia
Voci e scritti da Radio Libertà
Un podcast di Mauro Pescio e Andrea Borgnino
drammaturgia, voce, Mauro Pescio, chitarra Stefano Malatesta
regia Andrea Borgnino
durata prima puntata: 22′:00”
durata seconda puntata: 21′:08”
Il podcast rievoca le vicende di Radio Libertà, emittente partigiana clandestina attiva nel Biellese tra il dicembre 1944 e l’aprile 1945 e poi dopo, da Biella ormai liberata. Il brano è realizzato sulla base delle trascrizioni cartacee dei testi radiofonici trasmessi, interviste ai protagonisti, brani di repertorio. Nata in opposizione a Radio Baita – emittente fascista che seminava confusione nel movimento partigiano – Radio Libertà si contraddistinse presto per il tono delle sue trasmissioni. Queste irridevano i toni trionfalistici dei notiziari nemici, ridicolizzandone le notizie inverosimili (una specie di debunking ante litteram). La Radio non si limitava a trasmetteva notizie, analizzava aspetti specifici della Resistenza italiana (la dimensione multinazionale delle bande) e non tralasciava di affrontare temi drammatici: ad esempio il rapporto tra vendetta e giustizia. Attraverso le interviste conosciamo i protagonisti della radio: il pianista viennese Hans Striecher (Scat); il farmacista Lido Maffeo (Athos), che per Radio Libertà è cantante; il laureato Sandro Berruto (Sam), speaker e autore dei testi giunti fino a noi. Giovanni Baudrocco (Pala), il chitarrista che salva la vita di Hans.
Podcast realizzato con Radio Rai Techetè.
• Puntata 1
• Puntata 2
PER APPROFONDIRE:
• Gli amici dell’Istituto di Varallo hanno mandato la scansione di una foto con i protagonisti della nostra storia.
L’immagine, è stata scattata nel corso di una manifestazione partigiana svolta domenica 13 maggio 1945 a Biella in viale Cesare Battisti; ritrae il distaccamento di Radio Libertà: ecco i nostri eroi.
Da sinistra, in prima fila, Luigi Galleis “Gibo”, Sandro Berruto “Sam”, Giovanni Passaglia “Gamma”; in seconda fila “Lionello”, Alfio Re “Grifo”, “Gino”; in terza fila: Hans Stricher “Scat”, Gianna Ruga “Elda”, Lido Maffeo.
• Le scansioni dei brogliacci contenenti i testi trasmessi da Radio Libertà sono conservati nel fondo Brigate Garibaldi, busta 6, fascicolo 33. Troverete un sacco di notizie interessanti.
• La puntata integrale di “La Resistenza 20 anni dopo” – da cui sono state tratte le voci di Sam, Maffeo, Pala, Gibo e le musiche di Scat – è stata messa a disposizione dagli amici di Radio Techetè. Il programma, a cura di Emilio Pozzi con le consulenze di Mario Bendiscioli e Carlo Francovich, fu trasmesso il 25 novembre 1964.
Ascolta
Ulteriori informazioni al su RaiPlayRadio.
Nel novembre del 1964 Mario Bendiscioli era responsabile dell’archivio dell’Istituto nazionale, qui a Milano. La trasmissione utilizza, oltre a brani inerenti Radio Libertà, anche materiali riferiti a Radio Bari, Radio Londra, Radio Sardegna. Materiali cartacei su queste emittenti sono conservati in archivio nel fondo Brigate Garibaldi, fasc. 33.
Con ogni probabilità nel 1964 Bendiscioli fornì a Pozzi i documenti per realizzare “La Resistenza 20 anni dopo”, oggi gli amici di Radio Techetè ci mettono a disposizione quella stessa trasmissione per realizzare il nostro radio-racconto. Il cerchio pare essersi chiuso.
La playlist di Radio Nord Ovest
Radio Nord Ovest era l’emittente della Brigata Stefanoni. Aveva base a Stresa.
L’Istituto conserva l’archivio della Brigata. Un fascicolo, in particolare, contiene i testi delle radiotrasmissioni mandati in onda tra il 29 aprile e il 7 giugno 1945. La radio trasmetteva tutti i giorni dalle 21 alle 23. Abbiamo estrapolato i titoli delle canzoni ed abbiamo chiesto aiuto agli amici dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi. Grazie a loro, possiamo proporvi questa selezione di canzoni, in interpretazioni dell’epoca.
In quei giorni caotici c’era una gran voglia di ballare.
La playlist è disponibile più in basso nella pagina.
Leggi i testi delle trasmissioni.
Mario De Micheli, tra musica e canzoni
“La guerra partigiana è stata accompagnata da una robusta colonna sonora ed analizzarla finisce per essere un mezzo di indagine di un’epoca più preciso e spietato di altri strumenti storiografici, purtroppo poco utilizzato dagli storici, che nel complesso sono analfamusici”, così scrive Cesare Bermani sull’Unità.
Questa consapevolezza apparteneva certamente a Mario De Micheli che, oltre ad essere attivo antifascista e storico dell’arte – o più probabilmente proprio per questo – fu anche curioso intenditore di musica popolare.
Nel 1960 partecipò alla realizzazione dei “Canti della Resistenza italiana”, fornendo 61 disegni di artisti antifascisti per illustrare il volume in cofanetto, a cura di Giorgio Salza e Tito Romano. Il materiale preparatorio fu versato dagli autori all’Istituto nazionale: vennero aggregati al fondo CVL (fasc. 479).
Avvicinatosi al gruppo del Nuovo Canzoniere Italiano, De Micheli nel 1964 fondò con Gianni Bosio “I dischi del sole”. L’etichetta, accanto ad una robusta produzione di canti popolari, produsse anche album di molti giovani cantautori – tra cui Giovanna Marini, Ivan Della Mea, Paolo Pietrangeli.
Lo stesso De Micheli, di tanto in tanto, si dilettò ad interpretare canzoni in prima persona. “Quando il grano maturò” fu composta nei giorni dell’insurrezione di Milano: originariamente era un canto dei partigiani albanesi, insegnato a De Micheli dal giovane pittore Ibrahim Kodra che in quei giorni frequentava Brera. Le prime incisioni avvennero più tardi, nel 1960, con le interpretazioni di “Il bersagliere ha cento penne” e “Dalle belle città” per il primo volume dei “Canti della Resistenza italiana”.
Il catalogo del Fondo Roberto Leydi, conservato a Bellinzona presso il Centro di dialettologia e di etnografia contiene la voce “Mario De Micheli” non in qualità di critico d’arte, ma in quanto cantante.
Ecco alcune sue interpretazioni:
01. Bersagliere ha 100 penne
02. Dalle belle città
03. Quando il grano maturò
04. Sutta a chi tucca
PER I RAGAZZI DEL 45, DA RADIO NORD OVEST